venerdì 7 giugno 2013

L’INQUINAMENTO E IL RISCALDAMENTO GLOBALE
L’espressione riscaldamento globale (in inglese global warming) è usata per indicare i periodi di aumento della temperatura media dell'atmosfera terrestre e degli oceani dovuta a cause naturali (cicli solari, moti della Terra, variazioni dei gas atmosferici, ...) o all’ azione dell’uomo. Infatti, nel corso della storia del pianeta Terra, i movimenti terrestri e il verificarsi di immani catastrofi hanno provocato veri e propri sconvolgimenti climatici come ad esempio le glaciazioni, che hanno causato la scomparsa di intere specie animali, come nel caso dei dinosauri. L’era glaciale più antica si è verificata oltre 2 miliardi di anni fa, molto prima della comparsa dell’uomo sulla terra. I ghiacciai sono giunti a coprire grandi porzioni della superficie terrestre anche in quelle zone dove oggi esistono i deserti e il clima è caldissimo. All’ azione erosiva dei ghiacciai si deve la formazione di laghi e di colline, composte da rocce sbriciolate dallo scivolamento di ghiacciai immensi, grandi quanto e più di una montagna. Le glaciazioni hanno avuto una durata lunghissima. Alcune, addirittura, hanno interessato la Terra per quasi 100.000 anni. Attualmente, quando si parla di riscaldamento globale ci si riferisce però al progressivo e costante aumento della temperatura terrestre iniziato intorno alla metà del 1900. Si tratta di un aumento della temperatura media che si manifesta, dunque, in un maggior numero di giorni caldi e in “picchi di calore” sempre più numerosi. Basti pensare che nell’ estate 2003 a causa di un’ondata di calore (una sequenza di giorni caldissimi) persero la vita 70.000 persone. Questo fenomeno è dovuto all’ azione dell’uomo e in particolare ai seguenti fattori. 1) Immissione nell’ atmosfera dei cosiddetti “gas serra”, ovvero gas derivanti dalla combustione del petrolio e dei suoi derivati e clorofluorocarburi (CFC) 2) Distruzione delle foreste e dei boschi (deforestazione). L’immissione nell’ atmosfera di gas serra e CFC (clorofluorocarburi) intacca lo strato di ozono che si trova nella stratosfera. In questo modo, la Terra riduce la protezione contro l’effetto dei raggi solari che giungono così sulla Terra con effetti dannosi. Inoltre, l’aumento di emissioni di anidride carbonica tende a formare uno strato che trattiene il calore in prossimità della superficie terrestre. Ad aumentare le emissioni di anidride carbonica sono i trasporti pubblici e privati, gli impianti di riscaldamento e di condizionamento dell’aria, le industrie chimiche, petrolchimiche e quelle che producono energia elettrica. I clorofluorocarburi, invece, sono largamente utilizzati in moltissimi prodotti in commercio. La distruzione delle grandi foreste (come la foresta amazzonica, i boschi dell’Europa, la giungla asiatica) eliminando le piante distrugge anche il meccanismo di filtraggio naturale dell’aria. E’ noto, infatti, che le piante assorbono anidride carbonica liberando ossigeno. La loro distruzione, così, aumenta l’anidride carbonica nell’ atmosfera.
Gli effetti di questi due fenomeni combinati sono molto gravi. Innanzitutto, i raggi solari arrivano sulla Terra senza essere filtrati adeguatamente, provocando gravi danni agli uomini e alle attività umane (come l’agricoltura). L’aumento della temperatura, poi, sta determinando lo scioglimento dei ghiacciai montani, con un conseguente aggravamento del riscaldamento globale e il verificarsi di alluvioni disastrose. Inoltre, dato che il cosiddetto buco dell’ozono è più grande in corrispondenza dei poli, si stanno rapidamente sciogliendo i ghiacciai marini. Il livello delle acque del mare, di conseguenza, si sta innalzando finendo con il sommergere parte delle terre emerse. E’ il caso, ad esempio, delle isole Maldive, che rischiano di scomparire sommerse dal mare. L’innalzamento della temperatura media del pianeta, invece, comporta anche la dispersione di una maggiore energia nell’ atmosfera che influisce sui fenomeni climatici, in particolare accelerando i movimenti del vento. Negli ultimi decenni, gli uragani devastanti sono aumentati, così come sono divenuti più frequenti gli acquazzoni improvvisi e le grandinate, con grave danno all’ agricoltura e, spesso, con vittime umane. All’ inizio, il fenomeno del Global Warming è stato contestato dalle grandi industrie, sostenendo che fosse un’invenzione degli scienziati. Le industrie, infatti, temevano di dover pagare i danni del riscaldamento globale. Negli anni recenti, però, i disastri causati dai “gas serra” e dalla deforestazione sono risultati evidente soprattutto a causa degli uragani George, Katrina, Isaac che hanno devastato città statunitensi come New York e New Orleans. I paesi del mondo hanno deciso così nella Conferenza di Kyoto (in Giappone) di attuare il cosiddetto protocollo di Kyoto, consistente in un piano per ridurre le emissioni di gas serra. Inoltre, gli stati devono impegnarsi in attività di riforestazione e protezione delle aree verdi del pianeta. Nonostante ciò, l’inquinamento dei gas serra continua ad aumentare poiché alcuni grandi paesi del mondo si affacciano solo ora al mercato delle automobili (es. la Cina).

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